Se si vuole svolgere un Servizio importante, questo implica rinunciare a tutto ciò verso cui la personalità è attratta: abitudini, piaceri, pensieri e parole che nella loro assiduità formano un guscio difficilmente frantumabile; oppure a espressioni come la simpatia e l’antipatia e, infine, al risultato dell’azione.
Significa rinunciare alla casa, al lavoro, all’ambiente noto, alla città, alla nazione, a tutto. Il Cristo non disse forse al giovane che voleva seguirlo: «Và, vendi ciò che hai e poi seguimi»? Queste parole non erano riferite solo ai beni materiali ma, soprattutto, a quelli emotivi e mentali. La Coscienza Cristica non appartiene a nessuno, è libera da attaccamenti materiali perché appartiene solo al Principio Cristico, che dona completamente se stesso affinché gli altri possano vivere.
È il terremoto che porta e obbliga alla rinuncia quando gli uomini non sono stati capaci di farlo da soli. È il terremoto che libera da ogni attaccamento e permette di passare da una vibrazione vecchia e cristallizzata ad una nuova, infondendo una energia di vitalità per la ricostruzione su basi nuove e più adatte alla nuova situazione. Il terremoto, dunque, è una rinuncia stabilita per autorità dalla Legge e dal Piano Evolutivo.
Parliamo tanto di Cristo, di Anima, di Servizio e di Gruppo ma non sappiamo rinunciare a piccoli impegni domestici o di lavoro per stabilire un contatto con questi Valori mediante la meditazione. Cos’è prioritario nel nostro Progetto di vita? Vivere lo spirituale significa rinunciare a tutto ciò che divide e separa dalla Coscienza Causale, è rinuncia all’ira, all’aggressività, all’orgoglio, alla sopraffazione, alla manipolazione degli altri, all’ambiguità della dualità, al «tenere il piede in due staffe» cioè alla nostra «singolarità», per riconoscerci solo come parti di un organismo superiore al nostro piccolo «io».
Da “Appunti Spirituali” di Leo Goldman – Edizioni Synthesis
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Gabriele
Grazie. Gabriele