La conoscenza della Scienza dello Spirito permette di leggere gli eventi umani in modo molto diverso dalla norma. Il punto di partenza, condiviso anche dalla scienza ordinaria, è che «tutto è energia» e, soprattutto, che «l’energia segue il pensiero».
Grazie a questa Scienza noi sappiamo che quella che stiamo vivendo non è una crisi come le altre, che con un po’ di aggiustamenti sarà superata e poi si andrà avanti come prima. Questa è una crisi di fine era, di fine ciclo, dopodiché bisogna ricominciare con un’altra era e un altro ciclo, completamente diversi dai precedenti.
Questa è una crisi dove l’uomo deve imparare a modificare radicalmente e profondamente il suo modo di pensare e di vivere. Per poterlo fare deve, però, fissare nella sua Coscienza alcuni punti fondamentali:
- Gli uomini non vivono in mezzo a «cose», ma all’interno di Organismi viventi. Noi siamo degli organismi, così come la famiglia, l’azienda, una scuola, un ospedale, un gruppo, una città o una nazione.
- Ogni organismo è formato, oltre che dal corpo fisico, anche da un corpo emotivo e mentale.
- Gli uomini sono responsabili, con l’energia emessa dai loro pensieri ed emozioni, della salute o della malattia dell’organismo nel quale vivono.
- Gli eventi naturali sono fenomeni energetici che riflettono la precipitazione sul piano fisico di ciò che viene immesso nei corpi superiori dell’organismo.
Il Terremoto
Se utilizziamo la Legge di Analogia e Corrispondenza e, soprattutto, l’assioma ermetico «come in alto così in basso e come in basso così in alto», possiamo comprendere tutto quello che succede partendo da noi stessi. Anche noi, infatti, viviamo spesso veri e propri «terremoti», che fanno tremare tutto il nostro corpo. Quando?
- Quando siamo in situazioni di grande emotività, data dalla rabbia o dalla paura.
- Quando, con il brivido, dobbiamo adattarci a un passaggio di temperatura.
Questo ci indica, quindi, che il terremoto è collegato al corpo emotivo ed è un’energia di cambiamento e adattamento. Per capire il terremoto dobbiamo dunque osservare il corpo emotivo della nazione, individuare le energie emotive che vengono immesse in essa e comprendere ciò che è da modificare.
Pensiamo, allora, all’energia emotiva che immettiamo durante il giorno nella nostra vita attraverso i rapporti, le discussioni, la radio, la TV, il cinema ecc. Pensiamo a cosa immettono nel corpo emotivo già teso, anche durante la notte (che dovrebbe servire per calmare l’emotività) migliaia di discoteche con i loro rumori psicologicamente aggressivi, distruttivi, devastanti e violenti. Pensiamo all’aggressività politica che è stata scaricata nel corpo emotivo della nazione negli ultimi anni. Se riusciamo a farci un quadro complessivo abbiamo la chiara visione che esso è arrivato a un livello di tensione oltre il quale avviene lo «scarico» di energie.
Probabilmente l’elemento che ha superato la soglia di sopportazione sono stati gli avvenimenti legati alla sommossa dei cosiddetti «forconi» e dei tir, dove, come si dice, «c’è scappato anche il morto». Una morte non è una cosa da nulla nella dinamica della Vita. Se poi essa avviene tramite una violenza, produce sempre una forte perturbazione nello spazio.
Qualcuno sicuramente dirà: «Ma allora non si può più protestare davanti a delle imposizioni ingiuste?». Certo che sì, però non più nel modo emotivo come è stato fatto finora. Gli attuali strumenti di protesta (scioperi indiscriminati, manifestazioni urlanti, cortei spacca tutto, blocchi stradali ecc.) fanno parte della vecchia Era dei Pesci, emotiva e governata dal 6° Raggio dell’Ideologia e del Fanatismo, ora definitivamente superati.
La crisi attuale è data proprio dalla difficoltà di passaggio verso un’Era governata dal 5° e dal 7° Raggio, che non hanno nulla di emotivo ma sono incaricati di portare gli uomini a gestire la propria vita in modo mentale, razionale, intelligente, disciplinato e ordinato. Per ottenere giustizia non è necessario gridare e urlare, basta trovare gli strumenti adatti allo scopo. Più si è calmi emotivamente e più si è lucidi mentalmente. Soprattutto è necessario trovare delle forme di protesta che non colpiscano in modo indiscriminato la popolazione incolpevole ma solo la controparte responsabile dell’ingiustizia.
Il segno chiaro di quello che ci indica il terremoto è che lo scatenarsi di una forte ondata di emotività può turbare seriamente l’equilibrio emotivo di un organismo. Perché, quando il terremoto avviene in estate dopo piove e quando succede in inverno nevica? Per raffreddare il calore eccessivo. Chi ha occhi per vedere veda!
Molti diranno: «Ma perché in Emilia e nel nord?». Perché, probabilmente, l’Emilia è stata il punto d’impatto fra l’emotività provocata dalle sommosse e dalla morte del camionista in Lombardia e la forte emotività scaturita dalla tragedia della nave Costa-Concordia all’Isola del Giglio.
La Costa-Concordia
Quali sono le lezioni che dobbiamo apprendere da questa tragedia? A nostro avviso sostanzialmente tre:
- Se il capitano fosse stato un novellino sicuramente il disastro non sarebbe avvenuto, perché si sarebbe attenuto strettamente alle regole. Per noi la lezione è data dal fatto che quando siamo troppo sicuri di noi stessi emerge la forza dell’«io» rispetto alla Legge e la personalità tende a riprodurre il suo automatismo di «fuorilegge». La personalità, infatti, è l’unica entità in tutto l’Universo che si ribella alla Legge. Quindi la lezione è: responsabilità, senso del dovere e rispetto della Legge.
- In tempo di crisi mondiale il periodo delle crociere è finito. Esse non sono più veicoli turistici come conoscenza di popoli e luoghi o di rilassamento e riposo, bensì spettacoli galleggianti come ricerca di emozioni e di-vertimento (da di vertere o separazione da se stessi).
- Da questa vicenda è emerso che il cosiddetto «inchino» è una prassi diffusa per questi colossi galleggianti, che con le loro enormi eliche distruggono tutta la fauna e la flora delle coste. Da proibire!
La Legge, ha utilizzato anche il ciclo dei 100 anni per riproporci la lezione della Responsabilità e del rispetto delle Regole. Esattamente 100 anni dopo quella del Titanic (1912), anche questa avvenuta per la violazione del buon senso e delle regole da parte del comandante che, per battere il record della traversata dell’Atlantico, ha ignorato la segnalazione che un banco di iceberg si stava dirigendo sulla rotta del transatlantico e, quindi, non ha ridotto la velocità.
Uno dei grandi problemi dell’uomo è che non assimila nella sua Coscienza le lezioni che la vita gli dona, ma le vive emotivamente senza mai domandarsi il perché. Quante volte dovremo ancora ripetere l’esperienza prima di imparare? Il nuovo ciclo e la nuova era stanno portando agli uomini i valori della Cooperazione e del Servizio verso l’organismo nel quale si è inseriti o Bene Comune, che sostituiscono quelli dell’era precedente basati sulla competizione e sull’interesse egoistico e personale. La vita ci sta dando segni chiari, anzi chiarissimi, rispetto a questa richiesta di cambiamento. Quanto dolore e sofferenza dovremo ancora subire prima che essa si imprima bene nella nostra Coscienza?