Ogni catastrofe naturale porta sempre con sé degli insegnamenti che gli uomini devono riconoscere prima nella mente e poi fissare nella Coscienza. Le Leggi Spirituali da sempre dicono che quando un fenomeno perdura per molto tempo significa che gli uomini non hanno compreso l’insegnamento ed è quindi necessario che la lezione venga ripetuta.
Così è per il terremoto prolungato che ha colpito l’Emilia e la Romagna i mesi scorsi, che si è presentato successivamente in altre zone del Paese e che tuttora perdura in Emilia ma il cui primo avviso era già stato dato il maggio (mese dei grandi «terremoti») dell’anno scorso. Cerchiamo, quindi, di sforzarci di comprendere ciò che vuole insegnarci. Ovviamente, quanto diremo è solo il nostro limitato punto di vista, che può essere accettato o meno, però, secondo noi, è importante venga immesso nello Spazio, come segno del nostro sforzo e della nostra buona volontà.
A quanto siamo riusciti a comprendere questo terremoto è portatore di tre lezioni fondamentali, in apparenza diverse ma in realtà collegate:
1) Una richiesta di cambiamento.
Siamo finalmente arrivati al fatidico 2012, che rappresenta il punto più basso del ciclo, oltre il quale non si può più «decadere»: siamo arrivati al fondo della Decadenza e dell’impostazione materiale della vita. L’Era dei Pesci è morta e come l’individuo deve lasciare andare tutto ciò che è legato al “6° Raggio” (emanazione dell’Energia Cosmica portatrice delle qualità dell’Idealismo e della Devozione) che l’ha caratterizzata e che ora non serve più per il prosieguo dell’evoluzione, poiché l’uomo l’ha degenerata nelle: forme-pensiero, fedi, ideologie e ideologismi, passioni sportive, attaccamento alla materia, ecc.
Il passaggio da un’Era all’altra è sempre governato dal Terremoto, che ha il compito di distruggere tutto ciò che è obsoleto e non più rispondente alle necessità del nuovo Ciclo dell’Acquario (governato dal 7° Raggio: portatore delle qualità dell’Ordine e del Cerimoniale), basato sulla Fratellanza e sull’Universalità. Se osserviamo, oggi, il terremoto sta colpendo tutti gli aspetti della manifestazione legati alla vecchia nota: la classe politica e i partiti (ideologia di parte), la religione e le chiese (fedi di parte), l’economia (monete e speculazioni finanziarie di parte), lo sport (tifo di parte) ecc.
Prima di costruire la Nuova Era è necessario demolire la vecchia struttura, pulire il terreno dalle macerie ma, soprattutto, avere ben chiaro qual è stato il Progetto della vecchia costruzione e qual è il nuovo.
La nota ordinaria dei Pesci è: «Scendi nella materia». È ciò che abbiamo fatto, toccando il fondo con l’attuale Materialismo Consumistico, che ha diretto la coscienza degli uomini tramite la «Pubblicità» di tutto ciò che è materiale. Oggi noi siamo sommersi dal superfluo, possiamo scegliere fra decine e decine di prodotti materiali, abbiamo una vastità di offerta di “prodotti” superflui ma siamo ignoranti rispetto alle Leggi Universali (complesso delle Leggi Divine che regolano la Vita dell’Universo) e non sappiamo nemmeno cos’è e a cosa serve la Vita.
Il motto esoterico dei Pesci è «Lascio la Casa del Padre e tornando io salvo». L’Era dei Pesci pertanto avrebbe dovuto trasformare il motto ordinario tramite religioni basate sull’Amore, che avrebbero dovuto diventare l’ideale portante di tutta l’Era. Sono, invece, nate religioni emotive e fideistiche che hanno posto un contenimento al desiderio materialistico ma non lo hanno né trasformato né controllato, anzi si sono fatte contagiare diventando, per certi aspetti, simili alle grandi multinazionali materialistiche.
Per rimanere a casa nostra, il Centro Italia, possiamo affermare che questa zona non è estranea a tali degenerazioni. Il fatto che questo terremoto interminabile l’abbia colpita, distruggendo i simboli più emblematici: chiese, edifici commerciali non a norma, aziende non improntate all’etica, complessi del corporativismo, ecc. è proprio per farcelo comprendere. Le immagini delle forme del parmigiano reggiano distrutte sono molto simboliche. Non dimentichiamo che in Emilia ci sono alcuni tra i più grandi allevamenti di maiali, la cui vibrazione energetica è molto bassa.
Citiamo da una lettera che un emiliano-romagnolo, Marco Barbieri, ha inviato al Terremoto in questi giorni:
«…In nessun altro posto al mondo la gente parla così tanto a tavola di quello che mangia, lo racconta, ci litiga, l’aceto balsamico, il ripieno dei tortellini, la cottura degli gnocchini fritti e della piadina e mica solo questo. Sono più di 4.000 le ricette depositate in Emilia Romagna; ecco la gente studia quello che mangia, perché ogni cosa, anche la più terrena, anche il cibo, anche il maiale diventa filosofia, ma non resta lassù per aria, poi la si mangia».
Perché il terremoto si sta accanendo da un anno su questa zona del nostro Paese? Secondo noi perché sta preparando un evento molto importante nella vita della nazione: il risveglio del Centro della Gola e del 3° Raggio, attualmente non operativi in Italia. Ci hanno portato a questa ipotesi alcune considerazioni di rilievo dal punto di vista esoterico.
Il capoluogo è il perno del chakra, che è rappresentato dalla regione. Questo permette di capire che Bologna dovrebbe avere un ruolo molto importante in futuro. Bologna è chiamata sia la «Dotta» che la «Grassa», un dualismo che è già inserito nel suo stesso nome: Bolo (ruminare) e gnosi (conoscenza). Anche le famose due torri degli Asinelli lo confermano. Possiamo quindi dire che essa è governata dal Segno del Toro, con ascendente Gemelli. Il Toro è collegato alla Gola e i Gemelli alla Dualità. La prima scossa del 20 maggio è avvenuta in Toro e poi le altre sono proseguite in Gemelli, come pure quella del 25 maggio dell’anno scorso.
Enzo Biagi, alcuni anni fa, dopo una visita in questa regione disse che gli Emiliani erano governati dalle tre S: Sesso, Soldi e Sampagne! Dall’altra parte, però, è stato proprio a Bologna che Rossi e Focardi hanno aperto la porta della fusione nucleare e nella regione sono state fatte interessanti esperienze economiche rispetto all’uso di monete locali, unica delle possibili vie, a detta di giovani ed intraprendenti economisti, per la soluzione dell’attuale crisi economica.
Il motto del Segno dei Gemelli è: «Io, l’Anima, riconosco l’altro sé e mentre quello decade Io cresco e splendo». Questo Segno forma un asse con il Sagittario, che governa la Personalità dell’Italia. Un asse può significare sia opposizione che complementarietà. Questa è la scelta! Di parte o insieme? Partendo dal pensiero e non solo dal cibo.
Quest’ultimo è indubbiamente un elemento unificante, che viene distribuito in tutto il Paese. Le forme-pensiero ideologiche sono altrettanto unificanti? Probabilmente questo terremoto ha il compito di insegnare, non solo agli Emiliani, che l’Era dell’Acquario in arrivo ci porterà a trasformare il cooperativismo e il corporazionismo in Cooperazione.
Che significa creare il bene dell’Organismo più grande a cui ogni cosa e ognuno appartiene, in questo caso la Nazione. Allo stesso modo l’Italia, il cui motto è “Incido i sentieri”, deve farlo in Europa.
Europa: Eu = bene, Ur = Luce, Opa = Terra; portatrice di Bene e di luce sulla Terra! Siamo sicuri che l’euro vada in questa direzione?
2) Lo smaltimento del Karma.
Un altro aspetto della fine di un ciclo è dato dal fatto che il karma individuale, locale, nazionale e mondiale precipita sul piano fisico. Nel corso degli ultimi terremoti che hanno colpito il Centro Italia possiamo anche individuare una lettura «politicamente non corretta» ma, purtroppo, inscritta negli annali della nostra storia. Il Centro Italia (anche l’Aquila) e soprattutto l’Emilia-Romagna sono la roccaforte di quella forma-pensiero chiamata Comunismo e «Sinistra». Non si può comprendere il terremoto, come molte altre catastrofi, se non si comprende la Legge del Karma e quella della Rinascita, che governano il processo evolutivo degli uomini, i quali, nel corso delle loro esistenze, hanno messo in moto molte cause che ora, alla fine del ciclo, producono determinati effetti.
Il vedere distrutta la propria casa in un attimo, perdendo tutto ciò che si possiede, è un’esperienza traumatica e psicologicamente devastante,che sta toccando dolorosamente i nostri fratelli emiliani, che fa sorgere spontaneamente la domanda: «Perché?» e «perché a me?».
Se non si accettano le Leggi Universali non c’è risposta, oppure si rischia di cadere in uno scontro rabbioso contro il «Cielo» o il «Fato» ingiusti. Lo studio della storia ci insegna che le guerre sono state dei veri e propri «terremoti» per molte famiglie e comunità: in un attimo tutto viene distrutto! Alla fine del ciclo, come abbiamo detto, opera lo smaltimento karmico legato anche all’Ideologia di 6° R.
La storia, lo sappiamo, è sempre scritta dai vincitori, i quali spesso cercano poi di nascondere quei crimini che hanno commesso per odio ideologico. Negli ultimi tempi sta sempre più emergendo il fatto che alla fine dell’ultima guerra, soprattutto in Emilia-Romagna, c’è stata una vera e propria «strage rivoluzionaria» operata dai partigiani «rossi», un bagno di sangue come mai si era visto prima nella storia dell’Italia:
«Si aprì la caccia all’uomo e le vittime si raccoglievano all’alba, come sacchi di immondizia, lungo le strade delle grandi città o venivano gettate in anonime fosse comuni nelle campagne, dove talune giacciono ancora adesso» (S. Bertelli – F. Bigazzi: La Storia dimenticata, 269. Mondadori). Alla fine si contarono dalle 45.000 alle 50.000 vittime solo nell’Italia settentrionale. Molti, però, dicono che la cifra è sottostimata.
A questo proposito vogliamo citare solo un episodio, molto emblematico: quello della «corriera fantasma» di Concordia. Oggi la cittadina di Concordia è una tra le città più colpite dal terremoto e la maggior parte degli edifici è inagibile.
Prendiamo questo episodio perché richiama un altro dramma, quello della nave Concordia, quasi a richiamare l’attenzione sul fatto che un nome è importante, è l’identità stessa del soggetto che è chiamato ad essere coerente con il significato che è insito in esso.
Il 14 maggio del 1945 un autocarro, appartenente alla Pontificia Opera di Assistenza (POA) e con i simboli ben visibili sulle fiancate, partì dalla piazza del Vescovado di Brescia con a bordo 43 passeggeri, tutti in possesso di lasciapassare rilasciati dai vari CLN dell’Italia del Nord. In sintesi, giunto a Concordia, nella bassa modenese, l’autocarro venne fermato da una milizia partigiana, che trattenne 16 persone, i cui cadaveri furono poi trovati nel 1948. I carabinieri scoprirono poi che le corriere erano due e successivamente si venne a sapere che erano state addirittura tre, con un numero imprecisato di esecuzioni. Le indagini, pur ostacolate da un pesante clima di omertà, portarono ad individuare i responsabili dell’eccidio e il processo del luglio 1970 stabilì che a loro carico vi erano «elementi gravi, precisi e concordati». Il giudice istruttore, però, applicò nei loro confronti l’amnistia del 4 giugno 1966 e li lasciò andare.
La Legge del Karma, però, è inesorabile e colpisce non solo individualmente ma anche chi è partecipe della forma-pensiero assassina. Rispetto a questo concetto è molto indicativa la storia di Sacco e Vanzetti, che furono condannati a morte e poi si scoprì che erano innocenti, nel senso che non erano stati loro a mettere fisicamente le bombe. Ma erano veramente innocenti? Avevano presenziato alle riunioni del gruppo anarchico e ne avevano condiviso il progetto terroristico. Erano quindi innocenti?
Il karma non è solo connesso a ciò che fa l’individuo, ma anche e soprattutto a ciò che pensa, alla forma-pensiero che ha creato e nella quale è inserito.
Ogni forma pensiero di parte, che odia l’avversario e chi non condivide il suo pensiero, è in completa opposizione alla nota della Concordia e della Fratellanza Universale. In questo dramma chi crede di essere «migliore», tanto da pensare di avere una «giusta causa» per esercitare sugli altri un diritto di potere, dovrà imparare a riconoscere, attraverso la solidarietà generale che si sta sviluppando nei loro confronti, il valore della Fratellanza Umana e non solo rispetto a una parte e, quindi, portare finalmente nella loro vita la Concordia (valore legato al Cuore e non alla mente ideologica).
3) Il rispetto della Natura.
Il terzo punto è un evidente richiamo al rispetto della Legge Naturale e ad una maggiore umiltà nei confronti di questa. L’arroganza dell’uomo è giunta al pensare di essere il padrone assoluto del mondo, che può usare a suo piacimento, portando questa convinzione nei suoi rapporti culturali e sociali. Molti individui nella vita quotidiana si comportano come dei cani che abbaiano a tutto e a tutti e poi corrono a nascondersi sotto il letto non appena arriva il temporale. Pensano di essere il centro del mondo, imponendo, insultando, aggredendo e violentando, per poi piangere quando la Natura insegna loro che esistono Vite e Forze superiori a quelle umane, che essi devono rispettare con molta umiltà.
Oggi, nella Decadenza, la nostra civiltà ha stravolto completamente le Leggi di Natura e sta, anzi, cercando di imporre come leggi la soddisfazione dei desideri umani: Veritas filia temporis, la verità è figlia del tempo, e Contra facta ne quide Deus, contro i fatti decisi dagli uomini anche Dio non può nulla.
La distruzione delle funzioni naturali, l’«orgoglio gay», le nozze omosessuali, la negazione della famiglia naturale, la convivenza come sostituzione del matrimonio, l’adulterio come cultura, l’adozione di bambini a coppie omosessuali, la pedofilia, il sesso libero, la prostituzione lungo le strade, la pillola anticoncezionale data a bambine di dieci anni, la droga dilagante, la violenza quotidiana, la corruzione e la concussione come norma, l’esaltazione del fisico e dei muscoli (modello lemurico), nonché della donna e del «macho» passionale (modello atlantideo) ecc. sono ormai diventati fenomeni «normali».
Le Sacre Scritture, che sono manuali allegorici rispetto al funzionamento delle Leggi Universali, ci raccontano che tutto ciò è esattamente quello che succedeva nelle città di Sodoma e Gomorra. Sappiamo come è andata a finire!