Educare – dal latino e-ducere – significa condurre fuori cioè liberare la ricchezza dell’individuo, le sue facoltà, e soprattutto aiutarlo a elaborare e realizzare un personale progetto di vita che egli può e deve svolgere all’interno dell’organismo di cui fa parte.
“L’Educazione è il pane delle nostre anime. Senza di essa, le facoltà dell’uomo dormono assiderate e infeconde.
L’insegnamento, o istruzione, differisce dall’educazione quanto i nostri organi differiscono dalla nostra vita. I nostri organi non sono la vita, sono semplici mezzi per manifestarla.
Così l’istruzione fornisce i mezzi per praticare ciò che l’educazione insegna, ma non può sostituirsi ad essa”.
Queste le parole di Giuseppe Mazzini che abbiamo voluto citare per ricordare che istruzione ed educazione sono molto diverse. L’educazione non consiste nell’accumulare informazioni ottenute dalla lettura dei libri, se queste nozioni e informazioni non vengono elaborate per promuovere la nostra crescita. L’educazione è un processo attraverso il quale si sviluppano in modo equilibrato e armonico tutti gli aspetti di sé (fisico, emozionale, mentale, spirituale), si diventa autoconsapevoli, si migliora il carattere, si diventa capaci di usare l’intelligenza e si acuisce il discernimento in modo da far propri e vivere nelle nostre relazioni i valori etici. Solamente quando i contenuti dell’educazione sono connessi strettamente con gli ideali del sacrificio, della tolleranza, della verità e dell’amore, in una parola dei giusti e retti rapporti umani, tutta la cultura diverrà strumento di luce e di pace.
Occorre anche tenere conto del livello evolutivo, individuare, cioè, in quale punto della spirale evolutiva ci si trova, affinché si possa compiere, o aiutare a compiere, il passo successivo nel processo di crescita.
Per elevare la coscienza è necessaria un’opera educativa che promuova nelle nuove generazioni la consapevolezza di essere parte di uno stesso grande Organismo, l’Umanità, come precondizione necessaria per lo sviluppo della capacità di cooperare, caratteristica di ogni civiltà che progredisce e di Giusti rapporti.
È essenziale, inoltre, che l’insegnamento sia impartito da coloro che indichino, attraverso il modello della propria vita, che è possibile “pensare con il cuore” e “amare con la testa”. Non servono discorsi morali, ma l’esempio che si fornisce, costantemente impegnati in un processo di autoeducazione.
La comprensione è quindi alla base dell’educazione come facoltà che gli educatori devono esercitare e come meta del processo educativo. È capacità di includere, cioè portare dentro di sé i sentimenti e le idee degli altri. Non a caso è collegata al 2° raggio (Amore – Saggezza) perché per comprendere occorre aprire il cuore all’altro. Non il cuore emotivo, ma il “cuore nella testa”. La comprensione è un atto della mente illuminata dal cuore, cioè dell’amore inteso come “la chiara e fredda luce della ragione”. Quando si comprende automaticamente cessa la separazione tra sé e l’altro. L’Amore è infatti un’energia che fonde e unisce, annullando la separatività.
Il sistema educativo del futuro dovrà fare di ogni individuo una personalità integrata, che possa prestare il proprio operato nel mondo concreto, cosciente della sua natura spirituale. In altre parole ognuno dovrà essere capace di vivere consapevolmente le due realtà, quella terrena e quella Spirituale, quindi comprendere il significato, lo sviluppo evolutivo e gli scopi della vita e sviluppare contemporaneamente la tendenza all’unificazione e alla sintesi per spostare l’attenzione dalla propria personalità egocentrica alla cooperazione, alla solidarietà e all’unione con gruppi sempre più ampi, finché tutta l’Umanità ne verrà inclusa.
A.A. Bailey, nell’Educazione della Nuova Era, ci dice che la vera Educazione è la Scienza del collegare le parti integranti dell’uomo e di collegarlo, a sua volta, con l’ambiente e con quel “tutto” più grande nel quale deve compiere la sua parte.