LA FIDUCIA
Per parlare di FIDUCIA iniziamo con alcune parole scritte da un Maestro di Saggezza
Essere un Maestro significa aver sconfitto la sfiducia, significa lavorare, un’era dopo l’altra, SAPENDO CHE LA PROPRIA FIDUCIA VERRA’ TRADITA, la stesura dei propri piani migliori frustrata, che i grandi ideali verranno disprezzati, ma sapendo anche che, a volte, Dio nell’uomo trionferà e che, nonostante la sua attuale indegnità e debolezza, l’uomo è tuttavia meritevole d’AMORE e di SERVIZIO.
In questo momento di “Passaggio” dell’umanità dall’Era dei Pesci a quella dell’Acquario e, a livello individuale, dalla personalità all’Anima, è molto importante sviluppare il valore della fiducia anche se gli avvenimenti di quest’ultimo periodo non sembrano incoraggiarci.
La Pasqua è collegata anche al concetto della morte, intesa come passaggio dalla vita sul piano fisico a quella sui piani sottili, e al segno dell’Ariete che rappresenta la mente e l’inizio di un nuovo ciclo di esperienza, sia individuale che per l’Umanità.
L’Umanità deve polarizzarsi nella mente per poter effettuare il passaggio da un ciclo all’altro, lasciando andare vecchi schemi, idee e forme-pensiero del passato che non sono più adatti al nuovo ciclo.
Dal punto di vista della personalità, ci troviamo davanti a un cambiamento e siamo assaliti da dubbi e paure. La fiducia nella nostra ricchezza spirituale cambia il punto di vista e ci consente l’espressione autentica di noi stessi. Attraverso il contatto con l’Anima possiamo trovare le risorse per sostenere qualsiasi cambiamento, ma soprattutto avremo fiducia nel futuro.
Per attuare tale passaggio occorre sviluppare, quindi, la fiducia che è una qualità dell’Anima.
Come l’Anima è rapporto tra personalità e Spirito (Monade), così la fiducia è la qualità che si esprime tramite un rapporto: tra noi e qualcuno o qualcosa.
Possiamo definirla come una buona disposizione di base nei confronti delle circostanze della vita, degli altri, più in generale verso il Divino, convinti del valore assoluto delle Leggi Universali e che solo seguendole si realizzerà il nostro destino.
La fiducia è l’assenso che diamo alla vita; la vita vuole un atto fondante, iniziale di ACCETTAZIONE di sé, ecco perché la fede è la prima grande qualità che ci è richiesta. Dire di sì alla vita in qualsiasi forma si presenti poiché essa ci è data in patrimonio. La fiducia è lo strumento con il quale si dissolvono le paure, è l’incrollabile certezza interiore che tutto ciò che ci accade (torti compresi) è per il nostro bene, è un insegnamento e una lezione, e che ci vengono date solamente le prove che siamo in grado di affrontare.
La fiducia è la chiave che apre le porte.
Possiamo coltivare la fiducia con la volontà affrontando in modo costruttivo le situazioni della nostra vita e ponendo davanti a noi obiettivi sempre più alti.
Dobbiamo meritare la fiducia degli altri con il lavoro, la giusta applicazione e la ferrea volontà nel raggiungere l’obiettivo che abbiamo deciso.
Equivale a lasciare libero l’altro dandogli la possibilità di poter esprimere il meglio di se stesso, aiutandolo così a crescere e a sviluppare il senso di responsabilità.
La fiducia va data a chi proclama e sostiene (con i fatti) i veri valori. La qualità dell’albero si capisce dai frutti che dà. La fiducia supera i pregiudizi, i condizionamenti, gli idealismi.
Sul piano della personalità è inevitabile che la fiducia venga disattesa, anzi dobbiamo mettere in conto che potrebbe essere “tradita” e non restare delusi. Finché la personalità non è integrata e illuminata dall’Anima, non c’è un atteggiamento unitario, coerente e affidabile dell’individuo.
Quindi, dare FIDUCIA a chi?
Innanzitutto a noi stessi e, di conseguenza, all’altro.
Quale noi stessi?
La parte più Vera, il Principio Spirituale.
Quale ALTRO?
La sua Essenza.
Solo quando l’essere umano sarà guidato dall’Anima potrà fare affidamento su se stesso ed essere completamente affidabile.
Un aspetto importante della fiducia è che ci mette in relazione con gli altri evidenziando l’interdipendenza, pur con tutti i limiti umani.
Avere fiducia significa sentirsi appartenenti ad un organismo (famiglia, gruppo, nazione, umanità), sentirsi parte del cuore che gli dà la vita e quindi contribuire al suo benessere.
Il cammino del cuore passa attraverso l’amore e l’accettazione di noi stessi, degli altri, dell’esistenza.
La fiducia, infine, genera la sicurezza che ci permette di essere più autentici e quindi sempre più “Veri” nei nostri rapporti.
Come per la Verità, il Male non è un Principio perché viene annullato dal Principio dell’Amore che si esprime anche come fiducia.
Verità e Fiducia sono valori inseparabili.
La Verità fa nascere la Fiducia.
La Fiducia conosce la Verità.
Afferma il Maestro Hilarion:
“Nel profondo del proprio cuore, l’uomo non pone la sua fiducia né in un altro uomo, né in Dio. Se egli è onesto con se stesso riconosce di non essere infallibile, di non essere interamente degno di fiducia, sa che potrebbe cadere se sottoposto ad una sufficiente pressione. Di conseguenza egli crede che tutti gli altri si trovino in una posizione simile alla sua e, se dovesse porre la sua fiducia in qualcuno, lo farebbe con delle riserve, le quali alla fine potrebbero prevalere e, cosa più triste di ogni altra, la verità è che dal suo particolare punto di vista avrebbe ragione. Ma egli non sa che lui, ed altri come lui, STANNO MANTENENDO IN MANIFESTAZIONE ERA DOPO ERA IL DEMONE DELLA SFIDUCIA, CHE STANNO RENDENDO IMPOSSIBILE FEDE E FIDUCIA, VIVENDO NELLA SFIDUCIA E GENERANDOLA IN CONTINUAZIONE. Meglio sarebbe per lui, alla fine, soffrire della tradita fiducia ogni giorno della sua vita, che aiutare ad ingrossare il grande fiume di sfiducia che paralizza ogni sforzo umano e che distrugge, ogni anno, i corpi e le anime di milioni di esseri umani.
Essere un Maestro significa aver sconfitto la sfiducia, significa lavorare, un’era dopo l’altra, SAPENDO CHE LA PROPRIA FIDUCIA VERRA’ TRADITA, la stesura dei propri piani migliori frustrata, che i grandi ideali verranno disprezzati, ma sapendo anche che, a volte, Dio nell’uomo trionferà e che, nonostante la sua attuale indegnità e debolezza, l’uomo è tuttavia meritevole d’AMORE e di SERVIZIO.
Sfortunatamente questo senso di sfiducia raggiunge il suo apice nei giganti intellettuali della razza umana, uomini la cui tendenza verso il materialismo ha risvegliato uno spirito di egotismo molto più potente di quello delle masse ignoranti.
Sono uomini sorprendentemente ignoranti della verità fondamentale che è alla base di tutta la conoscenza, cioè che IL COSMO E’ UN’UNITA’, uomini che credono che l’universo materiale sia, per così dire, una mandria di mucche, creato per l’unico scopo di fornir loro personale nutrimento e che essi siano giustificati a mungere quelle mucche “ad libitum” senza alcun riguardo alle necessità ed alle esigenze dei loro fratelli più deboli”.