La festa della Pasqua ci porta ancora una volta a riflettere sui concetti di “passaggio e di “resurrezione”.
In questo periodo di crisi generale stiamo vivendo il passaggio fra due Ere: dall’Era dei Pesci all’Era dell’Acquario. Simbolicamente è un periodo governato dalla morte.
Durante il ciclo dei Pesci il genere umano è stato governato dall’egoismo. L’egoismo è il più potente seme di morte materiale, psicologica e mentale, che ha generato la tremenda decadenza culturale e sociale che stiamo attraversando.
Le nostre paure e i nostri pensieri di avidità, di orgoglio, di separatività e di competizione hanno costruito delle forme-pensiero talmente potenti che ormai condizionano e influenzano completamente il nostro modo di essere.
Tutto questo deve essere eliminato perchè impedisce la visione dei mondi futuri e il cammino della coscienza verso la luce.
Il 2012 segna la morte definitiva del vecchio ciclo e il passaggio a quello nuovo.
Ogni ciclo deve donare il frutto della luce che ha fatto emergere durante il suo svolgersi e far morire tutto ciò che è privo di valore, che crea immobilismo e cristallizzazione e che intralcia lo sviluppo della coscienza.
In questo passaggio la Legge di Evoluzione ci chiede di morire e di rinascere, cioè una trasformazione di coscienza.
Ci chiede l’abbandono e la morte delle vecchie abitudini, delle vecchie concezioni di vita, dei desideri, degli attaccamenti, degli automatismi incalliti e di tutto ciò che è nocivo.
Ci chiede di staccarci dalle ideologie del passato, da certi comportamenti come la mancanza di coerenza, l’accentuazione dei diritti a scapito dei doveri, il profitto ottenuto a scapito del Bene Comune, lo sfruttamento incontrollato delle risorse del Pianeta.
Ma da dove possiamo partire per costruire una nuova cultura e una nuova società che siano portatrici di un mondo più giusto e più armonioso?
Tutti noi sappiamo molto bene che la vita è rapporto, che se vogliamo trasformare la qualità della nostra vita sia a livello individuale che collettivo dobbiamo partire dalla trasformazione dei rapporti.
Se ci guardiamo intorno ci rendiamo conto molto bene che la nota dominante del vivere quotidiano è l’aggressività e l’incapacità di ascolto.
La comunicazione aggressiva e l’incapacità di ascoltare l’altro sono diventate modalità di rapporto così abituali e contagiose da trasformarsi in automatismi che non siamo più in grado di riconoscere.
Ne constatiamo gli effetti nella vita di coppia, nella famiglia, tra vicini di casa, tra colleghi di lavoro, tra amici, tra fratelli di gruppo. E per riflesso tra governi e nazioni.
Ma non basta rendersene conto: per costruire il cambiamento è necessario fare dei progetti precisi.
Il passaggio di oggi ci richiama alla concretezza, allo sforzo di comprendere la nostra funzione negli Organismi in cui siamo inseriti come cellule, alla responsabilità di comprendere e accettare il Piano e adattarci alle sue necessità riorientando la nostra personalità.
Oggi possiamo scegliere di lavorare quotidianamente su alcune qualità dell’Anima impegnandoci, durante il corso dell’anno, ad usare la volontà e il senso di responsabilità per realizzarle.
Ecco alcuni dei propositi su cui ciascuno di noi, in relazione alle proprie caratteristiche, potrebbe decidere di impegnarsi:
- eliminare la critica, il giudizio, il pettegolezzo e la derisione
- esercitare l’ascolto
- usare la comprensione amorevole e l’empatia
- rispondere con calma cercando quello che unisce e non quello che divide
- usare parole giuste, amorevoli e vere
- riscoprire il valore del silenzio
- usare il cuore e la mente per comprendere lo stato di necessità del fratello e provvedere
- controllare il pensiero per immettere nello spazio solo vibrazioni positive
E’ facile fare un progetto, ma per concretizzarlo dobbiamo costantemente volerlo! La volontà direzionata è la chiave di volta per qualsiasi traguardo.
Questo è un periodo di particolari opportunità evolutive. Ci invita a far germogliare il seme dei valori etici che abbiamo piantato al solstizio d’inverno e che vogliamo vedere realizzati nella Nuova Era.
Impegniamoci a coltivare il nostro seme con determinazione, fiducia, buona volontà e gioia.
Farà sbocciare la Bellezza e l’Armonia dell’Età dell’Acquario.
Ricordiamoci che:
“L’energia segue il pensiero!”
Buon lavoro a tutti!
Discorso per Pasqua 2012
Iniziamo sfatando un mito che sta circolando in questi ultimi tempi: si dice che il 2012 sarà l’anno della fine del mondo secondo il calendario dei Maya.
In realtà il calendario Maya non prevede assolutamente la fine del mondo bensì il passaggio da un’era ad un’altra.
Secondo il loro computo, infatti, ciascun ciclo corrisponde ad un’era del mondo; il passaggio da un’era all’altra è positivo anche se preceduto da eventi considerati generalmente negativi.
Il ciclo attualmente in corso secondo la mitologia Maya è il quarto, iniziato nel 3114 a.C. e vicino al termine che è fissato per il 21 dicembre 2012, giorno in cui inizierà il nuovo ciclo.
Curiosamente, secondo la tradizione Indù, nel 3100 a.C. circa è iniziata l’era del Kali Yuga, corrispondente nei miti greci all’età del ferro; si tratta di un’era di decadenza, tipo quella che stiamo vivendo, caratterizzata da un esasperato materialismo, da numerosi conflitti e da una diffusa ignoranza spirituale.
Questa sera celebriamo insieme il passaggio della Pasqua.
Questo termine, in ebraico, significa appunto passaggio: del mar Rosso per gli ebrei, dall’inverno alla primavera nel nostro emisfero e da un’era all’altra in questo anno 2012, da una vibrazione energetica all’altra, da uno stato di coscienza all’altro, dall’oscurità della decadenza alla luce di un nuovo rinascimento, dalla materialità alla spiritualità.
Dall’Era dei Pesci all’Era dell’Acquario.
In tutti i momenti di cambiamento accadono degli avvenimenti che l’umanità considera negativi, mentre in realtà significa che il vecchio deve morire per far nascere il nuovo. Tutto ciò che ci riporta indietro e ci fa ripetere quello che è già stato sperimentato può essere considerato involutivo e tutto quello che è involutivo è per definizione il “male”.
Per passare e costruire la Nuova Era dobbiamo staccarci dal passato.
Dobbiamo cioè lasciar andare: le ideologie, un modo di pensare abitudinario, certi comportamenti come la mancanza di coerenza, l’accentuazione dei diritti a scapito dei doveri, il profitto ottenuto senza considerare il benessere comune, uno sfruttamento delle risorse del Pianeta incontrollato, nell’ambito del linguaggio l’insulto, la denigrazione, la satira, l’aggressività, la volgarità, la critica e così via.
Facciamo un esempio: finora il comportamento umano è stato guidato dal principio “guarda quello che dico, non quello che faccio” che ha creato l’abitudine a teorizzare soluzioni mai applicate e a parlare criticando gli altri e dicendo loro cosa fare.
Nella nuova era il principio sarà “l’albero si vede dai frutti” che significa guardare soprattutto quello che si fa e non quello che si dice.
Un altro esempio è la crisi economica che stiamo attraversando. Questa crisi è legata all’individualismo egoista ed egocentrico che spinge verso la separatività e l’avidità materiale oltre ogni limite, fino a pregiudicare la possibilità di benessere futuro.
Queste difficoltà non devono spaventarci perché sono in realtà occasioni per cambiare il rapporto che abbiamo col denaro, da qualcosa da accumulare per fini egoistici a energia da far circolare per riportarlo alla sua natura di “mezzo di scambio”.
Nell’Era dell’Acquario nella quale stiamo entrando saremo guidati al riconoscimento del grande principio della “Condivisione” che sempre governa il proposito divino e ci arriveremo se sapremo far emergere i valori di Cooperazione e Servizio verso l’Organismo nel quale siamo inseriti.
Dobbiamo attivare la buona volontà che è in ciascuno di noi, diventando consapevoli e responsabili di ciò che immettiamo nello spazio.
Possiamo fare questo attraverso nuove forme-pensiero, domandando a chi ci guida e stabilisce le regole di fare la propria parte per portare l’Etica nella Politica, nell’Economia, nell’Educazione, nell’Arte, nella Scienza, nella Religione e nella Cultura.
“Abbiate coraggio, fiducia e certezza di un futuro che non sarà il buio della distruzione e della fine, ma la luce di una vita quale ora non è neanche possibile immaginare”.
Nell’alto dei Cieli è sempre una grande gioia quando un individuo, un gruppo, o una nazione risorgono a nuova vita. Dovrebbe essere così anche in Terra!
Allora la Pasqua avrà veramente svolto la sua funzione.
PERCHE’ SI HA PAURA?
Cerchiamo di DARE UN SENSO AD OGNI EVENTO: poiché nulla accade a caso, poniamoci le domande:
- perché questo?
- Perché a me?
- Perché adesso?
La paura è un movimento emotivo di chiusura che blocca la realizzazione dei progetti e la presa di coscienza, cioè blocca l’evoluzione. Con la fame è una delle note dominanti retaggio del regno animale che dobbiamo superare.
Si ha paura per:
- ECCESSIVA PREOCCUPAZIONE PER LA PROPRIA SICUREZZA.La nostra cultura tende a farci credere che la sicurezza venga dall’esterno: ci sentiamo sicuri se abbiamo una discreta posizione economica, buone assicurazioni, abitazioni ben protette, un buon lavoro, se gli altri hanno un’immagine positiva di noi ecc.
La Scienza dello Spirito ci insegna invece che la vera sicurezza è quella che nasce “dentro di noi”, costruendola giorno dopo giorno, e si manifesta con la crescente capacità di affrontare le diverse situazioni e difficoltà.
- LA DIFFICOLTA’ NELL’AFFRONTARE IL NON-conosciuto.Prendere coscienza delle molte difficoltà e problemi superati aiuta a rafforzare questa sicurezza e a formare il nostro carattere.
Un aiuto ci arriva dall’osservazione e dallo studio della situazione per noi nuova, accettando di:
- entrare in rapporto (no al comportamento di chiusura)
- sperimentare, usando il discernimento, per scegliere tra le varie ipotesi e soluzioni che ci arrivano.
- MANCANZA DI FIDUCIA NEL DIVINOAccettare che esiste una Legge di Evoluzione, che fa parte delle Volontà Divina e porta avanti il nostro cammino, facilita nel riconoscere che qualsiasi difficoltà è PROPORZIONATA ALLA NOSTRA CAPACITA’ DI SUPERARLA.
Perciò non lasciamoci prendere dallo scoraggiamento: quando le difficoltà saranno superate avremo ricevuto ed imparato molto dall’esperienza vissuta.
Oggi diventa pertanto importante e prioritario costruire dentro di noi un campo di tranquillità, serenità e quiete.
Sotto questa luce possiamo analizzare alcuni avvenimenti del recente passato.
Tenendo presente che gli eventi naturali sono fenomeni energetici che riflettono la precipitazione sul piano fisico di ciò che viene immesso nei corpi superiori dell’organismo, esaminiamo il significato spirituale del terremoto.
Il Terremoto
I terremoti sono necessari nella vita e, se ci facciamo caso, non c’è molta differenza tra un terremoto fisico ed uno psicologico. Terremoti, cicloni, incendi, eruzioni vulcaniche, hanno una valenza positiva per smuovere la coscienza dall’apatia materiale in cui essa si trova e farla evolvere. Il terremoto è, quindi una rinunci e un distacco operati d’autorità verso chi non vuole o fa molta resistenza al cambiamento.
Oggi viviamo nel terremoto a livello fisico, emotivo e mentale. La sua azione scuote la nostra società fin dalle fondamenta.
Se utilizziamo la Legge di Analogia e Corrispondenza e, soprattutto, l’assioma ermetico «come in alto così in basso e come in basso così in alto», possiamo comprendere tutto quello che succede partendo da noi stessi.
- a) Quando siamo in situazioni di grande emotività, data dalla rabbia o dalla paura,
- b) quando, con il brivido, dobbiamo adattarci a un passaggio di temperatura,
tutto il nostro corpo trema.
Questo ci indica, quindi, che il terremoto è collegato al corpo emotivo ed è un’energia di cambiamento e adattamento.
Pensiamo, allora, all’energia emotiva che immettiamo durante il giorno nella nostra vita attraverso i rapporti, le discussioni, la radio, la TV, il cinema ecc. Pensiamo a cosa immettono nel corpo emotivo già teso, anche durante la notte (che dovrebbe servire per calmare l’emotività), migliaia di discoteche con i loro rumori psicologicamente aggressivi, distruttivi, devastanti e violenti. Pensiamo all’aggressività politica che è stata scaricata nel corpo emotivo della nazione negli ultimi anni. Se riusciamo a farci un quadro complessivo abbiamo la chiara visione che esso è arrivato a un livello di tensione oltre il quale avviene lo «scarico» di energie.
Probabilmente l’elemento che ha superato la soglia di sopportazione sono stati gli avvenimenti legati alla sommossa dei cosiddetti «forconi» e dei tir, dove, come si dice, «c’è scappato anche il morto». Una morte non è una cosa da nulla nella dinamica della Vita. Se poi essa avviene tramite una violenza, produce sempre una forte perturbazione nello spazio.
Qualcuno sicuramente dirà: «Ma allora non si può più protestare davanti a delle imposizioni ingiuste?». Certo che sì, però non più nel modo emotivo come è stato fatto finora. Gli attuali strumenti di protesta (scioperi indiscriminati, manifestazioni urlanti, cortei spacca tutto, blocchi stradali ecc.) fanno parte della vecchia Era dei Pesci, emotiva e governata dal 6° Raggio dell’Ideologia e del Fanatismo, ora definitivamente superati.
La crisi attuale è data proprio dalla difficoltà di passaggio verso un’Era governata dal 5° e dal 7° Raggio, che non hanno nulla di emotivo ma sono incaricati di portare gli uomini a gestire la propria vita in modo mentale, razionale, intelligente, disciplinato e ordinato. Per ottenere giustizia non è necessario gridare e urlare, basta trovare gli strumenti adatti allo scopo. Più si è calmi emotivamente e più si è lucidi mentalmente. Soprattutto è necessario trovare delle forme di protesta che non colpiscano in modo indiscriminato la popolazione incolpevole ma solo la controparte responsabile dell’ingiustizia.
Il segno chiaro di quello che ci indica il terremoto è che lo scatenarsi di una forte ondata di emotività può turbare seriamente l’equilibrio emotivo di un organismo. Perché, quando il terremoto avviene in estate dopo piove e quando succede in inverno nevica? Per raffreddare il calore eccessivo. Chi ha occhi per vedere veda!
Molti diranno: «Ma perché in Emilia e nel nord?». Perché, probabilmente, l’Emilia è stata il punto d’impatto fra l’emotività provocata dalle sommosse e dalla morte del camionista in Lombardia e la forte emotività scaturita dalla tragedia della nave Costa-Concordia all’Isola del Giglio.
Esaminiamo allora un altro avvenimento che ci ha molto colpito, cioè il naufragio della Costa-Concordia
Quali sono le lezioni che dobbiamo apprendere da questa tragedia? A nostro avviso sostanzialmente tre:
- Se il capitano fosse stato un novellino sicuramente il disastro non sarebbe avvenuto, perché si sarebbe attenuto strettamente alle regole. Per noi la lezione è data dal fatto che quando siamo troppo sicuri di noi stessi emerge la forza dell’«io» rispetto alla Legge e la personalità tende a riprodurre il suo automatismo di «fuorilegge». La personalità, infatti, è l’unica entità in tutto l’Universo che si ribella alla Legge. Quindi la lezione è: responsabilità, senso del dovere e rispetto della Legge.
- In tempo di crisi mondiale il periodo delle crociere è finito. Esse non sono più strumenti turistici di conoscenza di popoli e luoghi di rilassamento e riposo, bensì spettacoli galleggianti di ricerca di emozioni e di-vertimento (da di vertere o separazione da se stessi).
- Da questa vicenda è emerso che il cosiddetto «inchino» è una prassi diffusa per questi colossi galleggianti, che con le loro enormi eliche distruggono tutta la fauna e la flora delle coste. Da proibire!
La Legge, ha utilizzato anche il ciclo dei 100 anni per riproporci la lezione della Responsabilità e del rispetto delle Regole. Esattamente 100 anni dopo quella del Titanic (1912), anche questa avvenuta per la violazione del buon senso e delle regole da parte del comandante che, per battere il record della traversata dell’Atlantico, ha ignorato la segnalazione che un banco di iceberg si stava dirigendo sulla rotta del transatlantico e, quindi, non ha ridotto la velocità.
Uno dei grandi problemi dell’uomo è che non assimila nella sua Coscienza le lezioni che la vita gli dona, ma le vive emotivamente senza mai domandarsi il perché. Quante volte dovremo ancora ripetere l’esperienza prima di imparare? Il nuovo ciclo e la nuova era stanno portando agli uomini i valori della Cooperazione e del Servizio verso l’organismo nel quale si è inseriti o Bene Comune, che sostituiscono quelli dell’era precedente basati sulla competizione e sull’interesse egoistico e personale. La vita ci sta dando segni chiari, anzi chiarissimi, rispetto a questa richiesta di cambiamento. Quanto dolore e sofferenza dovremo ancora subire prima che essa si imprima bene nella nostra Coscienza?