Noi sappiamo che la data del 25 dicembre, per indicare la nascita del Cristo, non è reale ma venne decisa, dopo molte controversie e ben 135 proposte diverse, solo nel 337 d.C. da Papa Giulio. Fu una grande ispirazione perché l’abbinamento fra il Natale e il Solstizio è molto appropriato.
Il Solstizio d’Inverno, infatti, è l’inizio esoterico del ciclo dell’anno, ossia il momento in cui bisogna mettere il seme, l’intenzione, il progetto di vita per il prossimo anno nella nostra coscienza. Il natale ci indica come farlo. Abbiamo già visto negli anni scorsi come il significato profondo del Natale si inserito nel termine inglese Christmas, che vuol dire: «Formare o far nascere il Cristo in sé», cioè diventare un Cristo .
Il compito dunque che spetta a tutte quelle persone che vogliono intraprendere il Sentiero Spirituale e adeguarsi alle Leggi Universali è quello di utilizzare questo momento particolare per meditare sulla Coscienza Cristica e, ovviamente, inserirla nella propria vita quotidiana. Può quindi essere utile fare alcune riflessioni su cosa sia in realtà questa coscienza, la cui qualità è stata descritta con molta chiarezza nella vita del Cristo duemila anni fa.
Nei Vangeli sono ricordati 4 momenti particolari e molto significativi del processo di questa coscienza cristica:
1) La sua dichiarazione ai genitori nel Tempio: « Non sapete che mi devo occupare di ciò che riguarda il Padre mio? ».
– Quando disse queste parole Gesù aveva 12 anni, che è il numero del lavoro compiuto. Il lavoro di preparazione come uomo spirituale sulla terra era finito e poteva iniziare un nuovo ciclo legato ai 12 Apostoli.
– Gesù si trovava nel Tempio di Salomone, simbolo del Corpo Causale dell’Anima, quindi parlava dai livelli dell’Anima, come membro della Gerarchia, che insegnava ai sacerdoti, ai Farisei e ai Sadducei.
– Il simbolismo indica che Egli parlò a suo padre e sua madre, cioè non era più vincolato ad essi ma era libero da ogni loro influenza (anche se li includeva).
2) La sua dichiarazione ai discepoli:« Devo andare a Gerusalemme ». Gerusalemme significa «pace». Con questa affermazione Egli indicò ai suoi discepoli che si stava avviando verso il luogo dove dimora la vera pace, ossia Shamballa, simbolo della Monade.
L’Insegnamento ci dice che solo la Monade e Shamballa sono uno stato di vera pace, intesa però come «determinazione serena e di tranquilla volontà equilibrata». L’Anima e la Gerarchia non sono stati di pace, bensì un vortice di attività dove affluiscono sia le energie di Shamballa che dell’Umanità. È cioè un’attività costante e potente che cerca di applicare il Piano Divino.
3) L’esclamazione del Cristo: « Padre non la mia volontà sia fatta, ma la tua ». Il senso di queste parole non è, come è stato detto tante volte dai teologi, un’accettazione della sofferenza del calvario e della crocifissione, ma la comprensione del suo destino monadico. Con questa affermazione Egli rinunciò all’Anima e accettò la Monade come punto di realizzazione della Coscienza. Ricordiamo che non fu il Cristo a subire la crocifissione ma l’iniziato Gesù.
4) Le parole finali del Cristo dette ai discepoli riuniti nella «camera alta» (simbolo della Gerarchia) dopo la «resurrezione»: « Ecco, Io sarò con voi, tutti i giorni, fino alla fine dell’Era » o ciclo. In questo momento Egli parlava come il capo della Gerarchia e voleva assicurare gli uomini che Essa sarebbe stata costantemente presente nella guida della vita umana fino alla fine dell’Era dei Pesci, quando finiva la nota che era stata messa all’inizio del ciclo.
Questo non significava che poi la Gerarchia non sarebbe più stata collegata con l’Umanità, ma semplicemente che sarebbe poi iniziato un altro ciclo – quello dell’Acquario – dove, con la sua prossima venuta, sarebbe stata messa un’altra nota.
Nella passata Era la religione, ossia il religio con il divino, è stata prevalentemente emotiva e aveva il compito di preparare l’uomo a conseguire una perfezione che gli consentiva di sviluppare la sensibilità ai valori spirituali e la capacità di rispondere amorevolmente alla presentazione dell’uomo ideale rappresentato dal Cristo. L’Era dei Pesci è stata infatti governata dal 2° e dal 6° Raggio, ossia dalla devozione all’ideale dell’Amore.
Il cristo venne per concludere questo approccio emotivo al divino, esistito fin dai tempi dell’Atlantide (i Raggi dell’Era dei Pesci e quelli della razza atlantidea sono gli stessi). Con la sua vita Egli offrì un esempio ideale delle possibilità latenti nell’uomo fino a quel momento . Conseguire la Coscienza Cristica divenne di conseguenza la meta più alta raggiungibile dall’umanità.
Nella prossima Era dell’Acquario la religione diventerà una Scienza dell’Invocazione-Evocazione e sarà polarizzata mentalmente, quindi con possibilità molto maggiori rispetto quelle precedenti. Il Cristo intendeva questo quando disse ai suoi discepoli:
« Farete cose più grandi di quelle che ho fatto Io ».
Con queste parole Egli, che agiva come Anima, intendeva indicare una coscienza maggiore della Sua: quella del Padre, della Monade e di Shamballa. Argomento che, purtroppo, nessuna Chiesa ha mai sviluppato, perché nessuno ha mai cercato di andare oltre questo modello di perfezione idealistico o di affrontarlo da un punto di vista mentale e non solo devozionale.
Nella prossima religione mondiale universale questo richiamo emotivo rivolto verso l’Anima sarà limitato alle masse, mentre per i ricercatori spirituali sarà proposta la comprensione del Piano Evolutivo e quindi la strada che conduce alla Monade.
Con la sua ultima venuta il Cristo ha aperto la porta dell’esperienza della 1ª Iniziazione all’umanità: quella della «Nascita», cioè la nascita della coscienza del «Cristo Fanciullo», simboleggiata dalla nascita a Betlemme, la «casa del pane». Questo periodo è iniziato nel 1825 quando da una parte il capitale e dall’altra i movimenti sindacali hanno cercato di assicurare il «pane» all’umanità che lavora.
Il «pane», ossia i beni materiali, è sempre stato il desiderio e l’interesse principale dell’umanità. Sarà la soddisfazione di questo desiderio, operato dallo sviluppo della coscienza cristica (cosciente o meno) che permetterà all’umanità di passare dalla «casa del pane» alla «casa dell’abbondanza» che designa la 2ª Iniziazione, segnata dall’«infanzia del Cristo fanciullo», dove i bisogni materiali saranno soddisfatti e passeranno sotto la soglia del desiderio.
Il «pane» sarà posto sotto il controllo di un gruppo di iniziati, mossi dalla responsabilità e dal servizio verso l’umanità. Questi iniziati – ci viene detto – oggi esistono a migliaia, mentre nel 2025 saranno presenti a milioni. Il Materialismo attuale fa parte di questa «casa dell’abbondanza» e deve solo apprendere la giusta ed equilibrata distribuzione dei beni in modo che tutti possano goderne.
Vogliamo terminare queste brevi riflessioni ponendo una nota di ottimismo.
Ci viene detto che il Cristo si sta preparando alla Sua prossima incarnazione ed ha già preso posto al centro del triangolo formato dall’ Avatar della Sintesi , legato all’aspetto Potere, dallo Spirito di Pace , legato all’aspetto Amore, e al Buddha , legato all’aspetto Luce.
In virtù di questa manifestazione triangolare il caos e la perturbazione emotiva e mentale che caratterizza l’epoca attuale saranno equilibrati da un’epoca di pace, calma e serenità equivalente a quella tumultuosa precedente.
In questo campo di quiete il PONTE ARCOBALENO, che unisce il Regno Umano con quello delle Anime potrà essere costruito e si potrà così inaugurare il nuovo REGNO DI DIO sulla Terra.