La società o gruppo nel quale viviamo è un organismo vivente il quale – come ogni essere umano – formula domande atte a procurarsi quei beni che ritiene utili al mantenimento della sua vita.
La qualità di queste domande è determinata dalla cultura dominante, e osservando queste domande è possibile comprendere l’evoluzione di una società proprio come per ogni individuo.
Oggi la nostra cultura non solo è orientata a soddisfare desideri emotivi ma fa uno sforzo enorme per stimolarli e aumentarli.
Anche le culture seguono l’iter di evoluzione, e il prossimo passo che attende la nostra è quello di fermarsi ed imparare a domandare in modo cosciente beni veramente utili.
Oggi la lotta per avere di più sul piano materiale è presente nella vita individuale, sociale e politica.
Questo provoca:
- un inquinamento fisico, perché vengono prodotti e consumati beni superflui;
- un inquinamento emotivo, generato dalla paura per la sopravvivenza (nei Paesi meno progrediti), paura di non riuscire ad affermarsi, paura di perdere (nei Paesi più progrediti). Da questa paura nasce un’aggressività costante.
- un inquinamento mentale, perché l’attività della mente inferiore è unicamente rivolta all’imposizione delle proprie idee e alla ricerca di piani d’azione «vincenti» per poter realizzare ogni desiderio.
Questo stile di vita provoca un degrado ambientale, sofferenze fisiche, emotive, mentali, causate dalla competizione e dall’aggressività, e crea l’esigenza di un cambiamento:
imparare a domandare una trasformazione culturale fondata sull’Etica.
In sintesi questa domanda potrebbe essere: «per trasformare la vita domandiamo valori etici».
Cosa fare in pratica per attuare questa trasformazione?
- Fissare in noi il fatto che la domanda ha un potere: se converto la domanda converto la produzione industriale e culturale.
- Mettere un tetto ai desideri e domandare solo quello che riteniamo sia veramente utile.
- Imparare a chiedere beni non materiali come un’educazione all’Etica, svolta dai media, dalla scuola, dalle istituzioni e dalle varie strutture politiche e sociali.
- Chiedere e offrire servizi atti a migliorare i rapporti umani.
La nostra economia sarà sempre di più fondata sui servizi.
La tendenza del futuro vedrà diminuire le ore dedicate al lavoro e il maggior tempo a disposizione farà nascere una battaglia economica sull’offerta di servizi allettanti capaci di stuzzicare i nostri desideri (linea di minor resistenza per vendere).
Allora sarà necessario domandare ETICA.
Il lavoro consisterà nel rendere attrattivo il Bene, creando un campo magnetico forte e potente costantemente alimentato dalla coerenza di un nuovo stile di vita.
Non possiamo infatti chiedere quello che non siamo disposti a fare consapevolmente.
La consapevolezza è il pilota della coscienza.
Quando essa non è attiva è come se viaggiassimo con il pilota automatico, correndo il rischio di venire attratti da campi magnetici più forti.
E’ l’attenzione costante e continua nel riaffermare il nostro interesse che ci dice cosa sia veramente per noi importante, che rafforza il campo magnetico creato attorno ai valori etici e li trasforma in calamite percepite dagli altri in modo irresistibile.
Chiedere ai media di far conoscere all’opinione pubblica il lavoro svolto dalle ONG (Organizzazioni Non Governamentali) all’interno dell’ONU e nella società, al fine di offrire ad ognuno la possibilità di collaborare con esse. E’ vero che la cieca caccia al profitto oggi è dominante.
E’ vero che questa caccia è spasmodica e molto contagiosa.
Ma è anche vero che nessuno può obbligare qualcun altro ad intraprenderla, ed è anche vero che possiamo percorrere e indicare agli altri cammini diversi esercitando l’incommensurabile potere della domanda.
Esiste, però, una condizione irrinunciabile per diventare COSTRUTTORI DI ETICA:
Formulare domande consapevoli non mossi dall’odio o dal risentimento nei confronti di persone, gruppi, imprese, Stati, ma spinti unicamente dalla volontà di costruire un Bene maggiore.
Il ricercatore spirituale dovrebbe mantenere ben saldo nella sua consapevolezza che:
- se permette ad altri di decidere quali debbano essere le sue domande, mette nelle loro mani un potere che spetta soltanto a lui esercitare;
- la qualità della domanda determina la qualità della risposta, e la natura della domanda dipende dall’ampiezza della coscienza;
- l’Anima aspetta che la personalità chieda (l’essere umano è dotato di libero arbitrio) in quanto solo ad ogni singolo individuo spetta di formulare le proprie domande.
«Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto»
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