LA SECONDA FATICA
“LA CATTURA DEL TORO DI CRETA”
Toro – 21 Aprile – 20 Maggio
AFORISMA
Tutta la terra è ai miei piedi.
Ne assaporo tutto il dolce e tutto l’amaro.
A lungo mastico la vita per consumarne le scorie.
Solo dopo ne gusto il sapore.
Porto in me la paziente lentezza della creazione dei mondi.
Non guardo nè a destra nè a sinistra, vado avanti imperterrito, guidato dall’unica luce.
MOTTO DEL TORO
“Io vedo e quando l’occhio è aperto tutto è illuminato”.
Da sempre la vista è associata alla luce, senza quest’ultima non è possibile la visione. E per vedere occorre avere gli occhi ben aperti.
Nell’Ariete abbiamo visto il potere della mente che può tanto creare quanto distruggere.
In questo Segno assistiamo alla potenza del desiderio che tende irresistibilmente a possedere le forme, ovvero la materia. Il compito dei nati in questo Segno è diventare consapevoli che la materia e le molteplici forme che essa assume velano la luce entrostante, come ci ricorda il motto. Essi hanno il compito di trasformare il desiderio e spiritualizzare la materia che possa sprigionare appunto la luce.
La storia del Toro di Creta è quanto mai interessante e simbolica. Questo animale era considerato un animale sacro e stava su un’isola, separata dalla terraferma, come la personalità è separata dall’Anima. Su quest’isola, come narra il mito, si trovava un labirinto al cui centro viveva il Minotauro, un mostro dal corpo umano e dalla testa di toro. Il toro doveva essere portato ai Ciclopi, figli di Poseidone, giganti con un solo occhio al centro della fronte. Questo di nuovo rimanda al motto del Segno. Inoltre, nella Costellazione del Toro troviamo la stella Alcione, il Sole centrale del nostro Universo attorno al quale ruotano il Sole, simbolo del Sé Superiore, e i pianeti del nostro Sistema Solare, un altro simbolo dell’Anima centrale attorno a cui deve ruotare la personalità e i suoi desideri. Solo la luce può illuminare le cose e farci riconoscere le illusioni a cui andiamo soggetti spinti dal desiderio. Occorre liberare il toro imprigionato nel labirinto delle forme materiali per poter vedere chiaramente la Realtà.
IL MITO
Ercole se ne stava triste e sconsolato riflettendo sull’errore che aveva compiuto durante la prima fatica, errore che aveva causato la morte dell’amico Abderis.
Il Maestro gli disse: “è bene che tu rifletta sul tuo errore. I doni dell’errore, quando giustamente compresi, garantiscono ampliamenti di coscienza e successo. Ora va, passa per la Seconda Porta, cattura il toro e ritorna a riferirmi sul lavoro compiuto”.
Ercole solo e triste e pieno di rimorsi, varcò la Porta e avanzò verso l’isola di Creta dove dimorava il toro. Lo cercò e lo inseguì per tutta l’isola, guidato da una stella luminosa che brillava sulla fronte dell’ animale e sfolgorava nell’oscurità.
Finalmente scoprì la sua tana e riuscì a catturarlo. Cavalcandolo come se fosse un cavallo, lo condusse, attraverso le acque che separavano Creta dal continente, fino alla terra abitata dai Ciclopi, esseri strani che possedevano un solo occhio situato in mezzo alla fronte.
Essi erano governati da tre capi: Brontes, che significa il tuono, Steropes che significa il lampo e Arges che significa l’attività vorticosa.
Ercole consegnò il toro sacro ai tre Ciclopi e ritornò dal Maestro che gli disse: “ Ora il toro è nel luogo sacro. Cammina nella luce e guarda la luce. Nella luce vedrai la luce.
Oggi hai appreso due lezioni: quella della FORZA per adempiere al compito e quella della VOLONTA’ per svolgere il compito in modo semplice, senza mettere alla prova i tuoi poteri. Hai imparato la lezione delle proporzioni.”
IL SEGNO – INSEGNAMENTI
Il Toro è il segno dell’illuminazione.
Il motto esoterico è: “Io vedo e quando l’occhio è aperto, tutto è illuminato”.
La sua qualità è Il “desiderio” per l’uomo medio, la “ volontà” o “proposito chiaro” per il discepolo.
Il Toro rappresenta la forma e l’impulso di attrazione della materia, quindi il desiderio nei suoi molteplici aspetti e il regno di ciò che viene chiamata la “grande illusione”. Il potere di questo segno è quello dell’attrazione e del congiungimento quindi è particolarmente legato al problema del sesso.
L’aspirante è chiamato a trovare il giusto atteggiamento verso il sesso che è quello di riconoscere la sua giusta funzione e limitarne l’ uso agli scopi per i quali esiste, che sono la continuazione della famiglia umana e il compito di fornire i corpi alle anime per le loro esperienze.
L’uomo dovrà imparare ad eliminare gli eccessi, sia l’uso indiscriminato del sesso, sia la repressione o il celibato imposto.
Il vero significato del celibato è il rifiuto definitivo dell’anima di identificarsi con la forma e il vero significato del matrimonio, di cui il rapporto fisico è soltanto un simbolo, è l’unione dell’anima con la forma e dello spirito, aspetto positivo, con la madre- materia, aspetto negativo.
Soltanto quando l’uomo riconoscerà le sue funzioni fisiche come eredità divina e il suo equipaggiamento fisico come un dono che gli è stato offerto per il bene del gruppo, potrà arrivare ad alcuni grandi traguardi evolutivi come l’eliminazione della promiscuità con tutte le malattie che ne derivano o la soluzione del problema delle troppe nascite. Ciò avrà come conseguenza il miglioramento del livello economico generale su tutto il pianeta.
La materia non sarà più prostituita al desiderio egoistico e il rapporto tra i sessi sarà governato dalla comprensione del proposito divino e quindi dall’uso intelligente della sua energia.
Minosse, il re di Creta a cui apparteneva il toro sacro, possedeva anche il labirinto, che è il simbolo della grande illusione. La parola “labirinto” significa disorientamento e confusione. Il labirinto si trova su un’isola, e l’isola è separata dalla terra ferma.
Ecco un’ulteriore conferma che l’illusione e il disorientamento sono caratteristiche del sé separato, non dell’anima sul suo piano, dove la realtà di gruppo, l’amore altruistico e le verità universali costituiscono il suo regno.
Ercole non uccide il toro: con la creatività e il buon senso lo cattura, lo cavalca e lo guida. Anche noi, come aspiranti spirituali, dobbiamo usare il buon senso e la mente intuitiva per controllare e guidare il toro del desiderio.
L’anima deve cavalcare la forma, controllarla e dominarla. Allora la forma riconoscerà i suoi giusti obblighi e i giusti rapporti da mantenere con gli altri esseri umani subordinando il sé separato, cioè la personalità, agli scopi e alle attività di gruppo in una vita di servizio amorevole. L’iniziato dall’unico occhio è l’anima che ha dominato la forma e che può così manifestare i tre aspetti divini di VOLONTÀ, AMORE e ATTIVITÀ INTELLIGENTE simboleggiati dai tre Ciclopi.
One Comment
luana
Riflessione molto interessante su cui meditare, ascoltando la nostra anima.
L’augurio che faccio a tutti noi è quello di ascoltarci… tendere l’orecchio del cuore verso l’amore incondizionato, per contattare il nostro Sé superiore o divina presenza, scintilla divina, monade di verità!
Grazie dell’opera che offri con il cuore.
Un abbraccio di Luce
Luana